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Fuori “Ghettolimpo” di Mahmood: un mondo dalle molteplici sfaccettature

Redazione Posted On 12 Giugno 2021
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Venerdì 11 giugno è uscito Ghettolimpo, il nuovo album di Mahmood, artista che in breve tempo si è conquistato un posto fra i più importanti esponenti della scena musicale, con un tratto unico che lo distingue nel panorama contemporaneo.

L’album apre a un mondo dalle molteplici sfaccettature, dove ogni traccia rimanda a una simbologia e alla storia di un personaggio, rivelandosi all’ascoltatore brano dopo brano.  Un universo popolato di dei e svariate figure, dove si uniscono le suggestioni tratte dai miti greci insieme alle esperienze di eroi moderni che vivono la loro quotidianità. Nel “Ghettolimpo“ di Mahmood non troviamo personaggi onnipotenti appartenenti a un luogo irraggiungibile, ma la descrizione di semplici persone straordinarie che cercano di dare un senso alla propria vita. Nessuno è immortale e nessuno è un semplice umano, ma si ritrovano entità con un’anima comune tesi a fronteggiare da un lato l’inarrivabile e dall’altro la realtà più cruda e quotidiana.

Ghettolimpo rappresenta un immaginario fatto di due anime dalle molte sfumature che si ritrovano e intersecano nei testi dell’album, un disco autentico che prende ispirazione da influenze e riferimenti di vita trasformati in una dimensione artistica e sonora dalle molteplici contaminazioni.

Anticipato dal singolo Inuyasha (disco di platino), e da “Klan” e “Zero”, brano che fa parte della colonna sonora dell’omonima serie originale Netflix di cui ha curato anche un episodio come music supervisor, l’intero disco è frutto della continua ricerca e sperimentazione musicale di Mahmood.

“Ghettolimpo” ha una direzione narrativa fatta di immagini ed estetica che vanno a comporre un racconto coerente in ogni dettaglio, nello stile e anche nelle collaborazioni. E così si trovano due preziosi featuring con Elisa fra le più apprezzate cantanti italiane in “Rubini” e con Woodkid in “Karma”, poliedrico artista internazionale, che ha anche prodotto il brano. Con la supervisione artistica di Dardust che lo accompagna fin dagli inizi, Mahmood ha inoltre coinvolto alcuni fra i migliori produttori come MUUT, Francesco Fugazza, Francesco “Katoo” Catitti e autori quali Davide Petrella, Salvatore Sini.

L’arte di Mahmood si sviluppa nell’attenzione e cura di ogni aspetto del lavoro legato al disco, comprendendo anche lo sviluppo di un immaginario estetico: dai costumi – con la stretta collaborazione con Riccardo Tisci che ha creato per lui due abiti in esclusiva per Inuyasha – alle scelte della regia e dei luoghi significativi, scenario dei videoclip. Questi danno particolare risalto al territorio e allo stesso tempo hanno una forte connotazione internazionale nella messa in scena, si pensi alla coreografia trascinante di Klan, a cura di Carlos Diaz Gandia, che vede Mahmood ballare per la prima volta.

Leggi anche: ““Il Terzo Reich”: al Teatro Comandini vla nuova installazione di Romeo Castellucci“

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