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Florence Biennale: Firenze omaggia Tim Burton con un premio alla carriera e una mostra personale

Francesca Massaro Posted On 6 Febbraio 2025
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Il 21 ottobre il celebre regista californiano Tim Burton riceverà il Premio internazionale “Lorenzo il Magnifico” alla carriera nell’ambito della XV edizione della Florence Biennale – Mostra internazionale d’arte contemporanea e design.

Premio “Lorenzo il Magnifico” per Tim Burton

Il prossimo 21 ottobre Tim Burton tornerà in Toscana. Di recente ospite del Lucca Film Festival, il celebre regista californiano questa volta giungerà a Firenze per ricevere il premio alla carriera “Lorenzo il Magnifico” in occasione della XV edizione della Florence Biennale. La nota mostra internazionale d’arte contemporanea e design, che si terrà dal 18 al 26 ottobre presso la Fortezza da Basso, quest’anno ha scelto il tema The Sublime Essence of Light and Darkness. Concepts of Dualism and Unity in Contemporary Art and Design.

“La sublime essenza della luce e dell’oscurità. Concetti di dualismo e di unità nell’arte contemporanea e nel design “ (traduzione italiana) è un argomento che calza perfettamente con la poetica di Tim Burton in continua oscillazione tra stile gotico e fiabesco, tra lato grottesco e dimensione onirica, tra ironia e drammaticità.

In una recente dichiarazione il regista si è mostrato onorato di ricevere un premio tanto illustre e di essere accomunato alle grandi personalità insignite in passato e ha colto l’occasione per annunciare una grande novità: « […] Questo riconoscimento mi dà anche la possibilità di creare una mostra a Firenze per la Biennale, e non vedo l’ora di esplorare il tema di quest’anno su dualismo e unità attraverso la mia arte e riflettere su quegli opposti che non esistono l’uno senza l’altro: luce e oscurità, bene e male, ordine e caos”.

Tim Burton all’81 ° Festival Internazionale del Cinema di Venezia. Foto del dottor Harald Krichel, Concessione della licenza CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons.

Leggi anche: Venezia 2024. “Beetlejuice Beetlejuice”: il sequel di Tim Burton divide la critica

Lo stile Burtonesque

Burton ha scritto, diretto e prodotto moltissimi lungometraggi che hanno lasciato un’impronta indelebile nella storia del cinema. Non possiamo dimenticare blockbuster come Batman (1989) e Batman Returns (1992), capolavori d’animazione in stop-motion quali Nightmare Before Christmas (1993) e La sposa cadavere (2005), musical in chiave gotica come Sweeney Todd (2007).  Si devono a lui inoltre alcuni dei personaggi più stravaganti e iconici del grande schermo, tra cui Beetlejuice (1988) ed Edward mani di forbice (1990).

Di recente ha realizzato il film Beetlejuice Beetlejuice (2024) e la serie televisiva cult su uno dei personaggi emblematici della famiglia Addams: Mercoledì (2022 – in corso).

Non tutti sanno tuttavia che prima di affermarsi come regista, Tim Burton ha sperimentato la sua eccezionale creatività tramite il disegno, la pittura e la fotografia, discipline che continuano a interagire con i suoi lavori cinematografici, a tal punto da ispirare il neologismo “Burtonesque”, stile caratterizzato da colori contrastanti, figure allungate, architetture stravaganti e personaggi malinconici.

Tim Burton Exhibition, Museum of Modern Art, New York. Foto Studio Sarah Lou, Concessione della licenza CC BY 2.0, via flickr.com

Leggi anche: Trent’anni di “I soliti sospetti”, il thriller che ingannò il mondo

Le esposizioni internazionali di Tim Burton

La variegata produzione artistica del regista colora, ad esempio, il volume di 430 pagine “The Art of Tim Burton” che testimonia quarant’anni della sua attività creativa. In parallelo alla pubblicazione, il Museum of Modern Art di New York ha reso omaggio alle sue opere con una imponente retrospettiva che in seguito ha visitato le metropoli di Melbourne, Toronto, Los Angeles, Parigi e Seoul.

Una seconda esposizione, The World of Tim Burton, ha invece lambito città quali Praga, Tokyo, Osaka, Brühl, San Paolo, Shanghai, Hong Kong, Genk e Città del Messico, rendendo il tour internazionale di proporzioni notevoli.

E per la futura mostra autunnale a Firenze, quali sono le aspettative? L’attesa inizia già a farsi sentire e le ipotesi a proliferare. La creatività di Tim Burton ha da sempre spinto esperti ed appassionati ad andare oltre le apparenze, a scambiare contenitore e contenuto, in una intermittenza ironica ma mai superficiale tra significante e significato. I suoi lavori (cinematografici e non) hanno modificato la percezione dell’oscurità, concetto tradizionalmente foriero di negatività, elevandola a parte integrante dell’animo umano, della sua fragilità, delle sue schegge di bellezza, anch’esse a loro modo luminose proprio perché autentiche.

Tim Burton Exhibition, Museum of Modern Art, New York. Foto Studio Sarah Lou, Concessione della licenza CC BY 2.0, via flickr.com

Leggi anche: “Il grido interiore”: in arrivo a Palazzo Bonaparte la grande mostra su Edvard Munch

L’elogio della bellezza e dell’umanità

Nello spiegare le motivazioni che hanno indotto la Florence Biennale a premiare l’eclettico regista, il direttore generale, Jacopo Celona, ha sottolineato proprio i concetti di rinnovata bellezza e valorizzazione delle fragilità umane.

Riportiamo di seguito la sua dichiarazione: «Il premio è il riconoscimento a uno degli artisti più importanti dei nostri tempi per il suo straordinario lavoro artistico che abbraccia disegno, grafica, animazione stop-motion e produzione cinematografica. Attraverso le sue opere, Burton ha rivoluzionato la prospettiva che vede l’oscurità come sinonimo di male, facendo emergere nuovi concetti di bellezza grazie a visioni magiche e poetiche, abbattendo stereotipi legati ai dualismi e promuovendo una profonda comprensione della natura umana e delle connessioni tra il nostro limitato e fragile mondo terrestre e l’immensità dell’universo: una nuova prospettiva immateriale, spirituale, trascendentale, capace di dare consapevolezza emotiva dell’infinito, che configura le sue opere come espressione artistica di assoluta straordinarietà e come eredità culturale duratura sia per la comunità artistica, sia per il pubblico globale».

Bellezza, umanità, oscurità, fragilità, riflessione; questi gli elementi fondamentali che costituiranno la Florence Biennale 2025 e che consentiranno a Tim Burton di sorprendere ed emozionare il pubblico ancora una volta.

Tim Burton, Untitled (Alien Series), 1983, pastello su cartoncino nero. Foto di virgosun, Concessione della licenza CC BY-NC-SA 2.0, via flickr.com

Leggi anche: Palazzo Barberini accoglie Caravaggio: in arrivo la mostra più completa sul genio lombardo

Fonte immagini: Wikipedia e Flickr

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