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Eurovision, Gabry Ponte tra i primi finalisti

Fabio Iuliano Posted On 14 Maggio 2025
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Si è conclusa la prima semifinale dell’Eurovision Song Contest 2025. In attesa di vedere la seconda, in onda giovedì in prima serata su Rai 2 alle 21, ecco i dieci paesi che si sono aggiudicati il pass per la finale di sabato 17 maggio.

I PRIMI FINALISTI

  1. Norvegia con Kyle Alessandro – “Lighter”
  2. Albania con Shkodra Elektronike – “Zjerm”
  3. Svezia con KAJ – “Bara Bada Bastu”
  4. Islanda con VÆB – “RÓA”
  5. Paesi bassi con Claude – “C’est La Vie”
  6. Polonia con Justyna Steczkowska – “GAJA”
  7. San Marino con Gabry Ponte – “Tutta L’Italia”
  8. Estonia con Tommy Cash – “Espresso Macchiato”
  9. Portogallo con NAPA – “Deslocado”
  10. Ucraina con Ziferblat – “Bird of Pray” V

GLI ELIMINATI

  • Slovenia con Klemen – “How Much Time Do We Have Left”
  • Belgio con Red Sebastian – “Strobe Lights”
  • Azerbaijan con Mamagama – “Run With U”
  • Croazia con Marko Bošnjak – “Poison Cake”
  • Cipro con Theo Evan – “Shh”

MINACCE ALLA CONCORRENTE ISRAELIANA

Domenica pomeriggio, durante la parata inaugurale che si tiene a Basilea, è stata contestata Yuval Raphael, la rappresentante di Israele. Già lo scorso anno c’erano state voci che chiedevano l’esclusione del concorrente israeliano a causa dell’invasione di Gaza (come è stato fatto per i russi con la guerra in Ucraina). Il fatto che quest’anno Israele abbia deciso di mandare in gara una sopravvissuta all’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 si è rivelato un elemento ulteriormente divisivo.

I 37 artisti, compreso il nostro Lucio Corsi, e le delegazioni hanno sfilato per Basilea a bordo di tram e bus d’epoca fra due ali di folla: 1 chilometro e 300 metri di turquoise (il colore è in omaggio allo sponsor) carpet. Oltre alle bandiere di ogni nazione, lungo il percorso ce n’erano molte della Palestina accompagnate da striscioni del tipo “Nessun applauso per il genocidio”, “Cantiamo mentre Gaza brucia”, “Benvenuti al Genocidio Song Contest” con il cuore-logo della competizione al posto della “o” di genocidio.

Fonte: Dire.ithttp://www.dire.it

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