Cesare Cremonini illumina San Siro. Uno show da tutto esaurito. Live report 13/06/2022

L’attesa per il concerto di Cesare Cremonini allo stadio San Siro di Milano era tanta, tantissima. Il sold out che ha preceduto l’evento è qui a testimoniarlo, esattamente come i numerosi post nelle community dei social network dove si faceva richiesta di biglietti, anche a costo di pagarli il doppio rispetto al prezzo originario. L’ex frontman dei Lunapop non è più il ragazzo spensierato degli esordi, è maturato come uomo e la sua vena artistica è cresciuta negli anni, esattamente come il suo spessore compositivo e l’indubbia capacità di scrittura che, uniti a una presenza scenica di assoluto rispetto, ne fanno una delle punte di diamante della scena pop italiana.

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Ma Cremonini, classe 1980 e sette album da solista all’attivo, va oltre e sconfina nel cantautorato. Più di qualcuno, ricordandone la provenienza (Bologna), lo ha individuato come erede di Lucio Dalla.

Fosse sufficiente attingere ai dettagli dell’anagrafe per trovare il successore a un determinato musicista, a quest’ora tutti i più grandi avrebbero un proprio erede e, nonostante Cremonini sia un artista a tutto tondo e abbia un considerevole appeal sul pubblico tricolore, il paragone è tanto prestigioso quanto limitante. Perché un’influenza e un’ispirazione non possono assurgere al ruolo di metro di paragone. Dalla ha avuto una carriera straordinaria, ha scritto delle pagine memorabili di storia della musica italiana ma era frutto di una sua esperienza e di una visione della musica del tutto personale.

Cesare Cremonini di visione musicale ne ha una propria, sicuramente coincidente in alcuni tratti con quella di Dalla, ma fortunatamente ha una sua identità e non accetta il ruolo di comprimario o, appunto, di erede di nessuno. Non gioca a fare Dalla e non ambisce a diventare un clone, va dritto per la sua strada, con o senza i paragoni. Il concerto di più di due ore allo stadio San Siro, ha dimostrato una volta di più questa sua grande forza.

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Con riferimento al tour negli stadi ha detto: “questo progetto artistico spero possa avere vita lunga. Viviamo una realtà ormai così digitalizzata che molte cose vengono cestinate per liberare spazio. L’esperienza dei live è invece ancora reale, vera, pericolosa ed eccitante al tempo stesso”. E come dargli torto. Vederlo esibirsi è un piacere per gli occhi e per le orecchie, lo fa con allegria e dinamismo, con coinvolgimento e convinzione. L’umiltà non gli manca e ricorda con piacere come, dopo l’uscita dai Lunapop che con “…Squérez?” (1999) avevano conquistato l’Italia musicale, abbia riniziato da zero, o quasi, girando per piccoli club e piazze. “Non esiste un X-Factor per imparare a stare sul palco, io volevo fare il performer e o ce l’hai o non si inventa”.

Emozionante il duetto virtuale con Lucio Dalla sulle note del brano “Stella di mare“. Un omaggio sincero, un tributo al grande cantautore italiano la cui morte ha lasciato un vuoto enorme nel panorama musicale tricolore. I fan hanno applaudito e cantato per tutta la durata del concerto, senza mai risparmiarsi e letteralmente scatenandosi sulle note di “50 Special” che, piaccia o meno, è ancora la canzone più identificativa dell’artista bolognese che ad essa deve molto della sua fame. Negarlo sarebbe ingiusto. Un concerto celebrativo venti anni di carriera, una sorta di greatist hits di questa prima fase della sua vita artistica che, ci auguriamo, ma ne siamo convinti, avrà ancora moltissimo da riservare.

Setlist:

La ragazza del futuro

PadreMadre

Il comico (Sai che risate)

La nuova stella di Broadway

Chimica

Colibrì

Qualcosa di grande

Buon viaggio (Share The Love)

MoonWalk

Vieni a vedere perché

Le sei e ventisei

Mondo

Logica #1

Grigio oca

Stella di mare

Perso nel fine settimana

Ciao

Chiamala Felicità

50 Special

Marmellata #25

Poetica

Nessuno vuole essere Robin

Al telefono

Un giorno migliore

Foto presa dai social network di Cesare Cremonini

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Classe 2001 e studentessa di “Letteratura Musica Spettacolo” in Sapienza. Alla continua ricerca di meraviglia, di entusiasmo e di un significato in ogni cosa. Le piace lasciarsi attraversare dalle emozioni davanti ad un film, a una poesia o ad un’opera d’arte, riempire i polmoni di bellezza fino a sentire il bisogno di sospirare. Ama l’arte ai suoi antipodi: sempre con la musica in sottofondo, da Vivaldi a Lady Gaga passando per Queen, Jovanotti, Achille Lauro o Ultimo; perde il fiato davanti alle sculture di Canova, agli stencil di Banksy o alle tele di Perez. Con il cuore diviso tra Abruzzo e nord della Francia, ama viaggiare in treno o in aereo, ma mai senza auricolari o un libro di poesie e una matita tra le mani.