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Offese e insulti: Angelo Duro in testa al box office

Federico Rapini Posted On 13 Gennaio 2025
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angelo duro box office

L’irriverenza paga. In tutti i sensi. Angelo Duro con il suo “Io sono la fine del mondo” balza in testa al box office con circa  946.695,00 euro d’incasso e dopo aver registrato 296.835 presenze in circa 300 sale cinematografiche.

Il comico palermitano, tra i più politicamente scorretti in circolazione, arriva sul grande schermo dopo le esperienze televisive con Le Iene e quella più criticata a Sanremo. Da sempre personaggio particolare, con un modo tutto suo di fare comicità, che rispecchia in gran parte il suo cognome. Nomen omen.

Una meta-comicità, basata su affermazioni forte, fatte quasi nella speranza di non far ridere. Ma di far riflettere. Angelo Duro in molti casi dice quello che in molti vorrebbero e non hanno il coraggio. Lui se ne frega. Insulta tutti. Dagli anziani, ai disabili. Italiani, stranieri, ricchi, poveri, donne, omosessuali. E chi più ne ha più ne metta.

Angelo Duro è la comicità dura e offensiva. Black humor in alcuni casi. Il che gli ha permesso di ritagliarsi un pubblico tutto suo che lo ha premiato al botteghino.

Sul grande schermo è, almeno per gran parte del film, se stesso. Personaggio scontroso, offensivo, incline al litigio. Lontano proprio per questo motivo dalla sua famiglia. Alla quale, suo malgrado, dovrà riavvicinarsi. Grazie al regista Gennaro Nunziante (che diresse i primi 4 film di Checco Zalone) le peculiarità di Duro, comico nato nella stand-up comedy, arrivano dirette a far ridere e riflettere sulla società grazie ad un’ottima sceneggiatura, in cui si inseriscono perfettamente Giorgio Colangeli e Matilde Piana, che ruota intorno al tema del “fin di vita”.

Si posiziona sul gradino più alto del podio davanti a “Diamanti” di Ferzan Ozpetek con Luisa Ranieri, e Jasmine Trinca. Scende al terzo posto, scalzato dalla vetta proprio dal comico siciliano “Sonic 3”, il film con protagonista la mascotte Sega.

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