“Amuri luci”, il disco in siciliano di Carmen Consoli tra memoria e ribellione
Con undici brani interamente in siciliano, Carmen Consoli inaugura un suo nuovo percorso artistico con l’album “Amuri luci“. È il primo capitolo di una trilogia in tre lingue, un progetto che la cantautrice catanese ha voluto legare alla sua dimensione più autentica. Ed esce oggi, sul mercato discografico.
Il dialetto, spiegato come lingua “di terra”, diventa strumento di espressione civile e politica. L’artista ha sottolineato che proprio il siciliano le permette di recuperare la parte più critica e impegnata della sua scrittura, quella che si traduce in canto di resistenza.
Durante la presentazione del disco, Consoli ha affrontato temi di stringente attualità, dal conflitto mediorientale alle manifestazioni di piazza in Italia. Ha ricordato di aver seguito per ore le proteste insieme al figlio dodicenne, confessando il bisogno urgente di dare voce al dissenso. A proposito della Flotilla diretta verso Gaza, ha dichiarato che prenderebbe la propria imbarcazione di Acitrezza pur di affermare il diritto a navigare in acque internazionali. Un messaggio rivolto anche alle istituzioni: la richiesta di un’azione rapida di fronte a una popolazione che muore.
Non sono mancate riflessioni sul legame con Israele: la musicista ha voluto distinguere tra governo e società civile, ricordando gli amici israeliani contrari alla guerra, che a suo avviso vengono ingiustamente assimilati al sionismo.
Sul piano musicale, “Amuri luci” intreccia memoria, lotta e identità mediterranea. Spiccano collaborazioni con Jovanotti, presente nel brano “Parru cu tia” tratto da un testo di Ignazio Buttitta, e con Mahmood, al fianco della Consoli in “La terra di Hamdis“, ispirata ai versi dell’XI secolo del poeta siculo-arabo Ibn Hamdis. Un mosaico linguistico che mescola influssi latini, greci e arabi, facendo del siciliano un veicolo di ribellione culturale.
Il disco è dedicato a Giovanni Impastato, fratello di Peppino, come omaggio a una vita spesa nella memoria e nella resistenza contro la mafia.
In conferenza, la cantautrice ha citato anche la frammentazione della sinistra italiana, giudicata incapace di ritrovare una visione unitaria. A suo avviso, l’attuale clima politico assomiglia a un derby calcistico più che a un confronto di idee, con il rischio di alimentare solo caos e sfiducia.
“Amuri luci” è un atto politico e culturale, un disco che fa del siciliano la lingua della ribellione, della memoria e dell’impegno civile.
Foto: Marco Di Gennaro / Concerto di Natale 2024 – Harmonia Novissima



