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Addio a Françoise Hardy: con “Tous les garçons et les filles” divenne l’icona dello yéyé anni ’60

Sara Paneccasio Posted On 12 Giugno 2024
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È venuta a mancare all’età di 80 anni Françoise Hardy, cantautrice, scrittrice e attrice francese tra le icone degli anni Sessanta, volto del movimento yèyè.

A darne la triste notizia tramite un post sui social è stato il figlio Thomas Dutronc, anche egli musicista: attraverso una foto che lo ritrae piccolissimo tra le braccia della giovane madre, annuncia con poche e dirette parole: “Maman est partie“, “Mamma se n’è andata“. Secondo quanto riportato da diverse fonti, Françoise Hardy, icona degli anni sessanta, combatteva contro un cancro da cinque anni e lo scorso marzo aveva annunciato che “non avrebbe mai più potuto cantare”.

Nata a Parigi il 17 gennaio 1944, Françoise Hardy conobbe un un gran successo commerciale a livello internazionale fin dall’album di debutto “Tous les garçons et les filles” del 1962. La canzone omonima del disco diventò un inno generazionale: con un tono dolceamaro ma con una particolare leggerezza, la diciottenne cantava la melanconia e delusione adolescenziale del non aver ancora mai trovato l’amore, mentre tutti intorno a sé (tutti i ragazzi e le ragazze, appunto) sembravano innamorati.

Nel 1963 l’artista realizzò una versione in italiano con la collaborazione di Vito Pallavicini dal titolo Quelli della mia età, con l’arrangiamento dell’orchestra di Ezio Leoni. Raggiunse il primo posto in classifica nella hit parade e fu il disco più venduto in Italia dell’anno.

Françoise Hardy diviene così un’icona generazionale, l’incarnazione del pop yé-yé europeo. Amore, melanconia e il passare del tempo continueranno ad essere i temi fondamentali delle canzoni dell’artista che in ben sessant’anni di carriera ha continuato a scalare le classifiche con 28 album.

Nel 1963 partecipò all’Eurovision Song Contest con “L’amour s’en va“, ottenendo il quinto posto. In Italia ebbe un grande successo con i brani “È all’amore che penso” e “L’età dell’amore“. Nel 1966 prese poi parte al Festival di Sanremo con “Parlami di te” cantata in coppia con Edoardo Vianello. Del suo repertorio fa anche parte “La Maison où j’ai grandi“, versione alternativa di “Il ragazzo della via Gluck” di Adriano Celentano.

La cantante e scrittrice ha recitato in diversi film e programmi della televisione italiana tra il 1963 e il 1972, tra cui “Altissima pressione” (1965) e “Chez Vous” (1967) di Enzo Trapani, “Pistaaa !!!“(1969) con Vittorio Salvetti, “Diamoci del tu” (1967) condotto da Caterina Caselli e Giorgio Gaber, “Il Castello di Svezia” (1963) di Roger Vadim, “Il maschio e la femmina” (1966) di Jean-Luc Godard e “Grand Prix” (1966) di John Frankenheimer.

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